Gears of War 3 - Epilogo

COSTA DI AZURA, INGRESSO DELLA TORRE CENTRALE – POCHI ISTANTI DOPO IL RILASCIO DELLA CURA

La macchina aveva raggiunto piena potenza e il suo raggio aveva iniziato a diffondersi fino alle regioni più lontane da Azura. Uno dopo l’altro gli Splendenti cadevano a terra come svuotati dalla vita, e così anche le Locuste assieme a tutti gli organismi infettati dall’Imulsion. Il raggio raggiunse la cittadina di Mercy dove gli umani ridotti a bieche creature sofferenti ancora abitavano i cunicoli sotterranei, e in pochi attimi calò il silenzio.
Hoffman e Bernie, rimasti alla roccaforte di Anvil Gate, videro il medesimo fascio di luce attraversare il cielo sereno e capirono che i Delta avevano portato a termine la loro missione. Le truppe delle Locuste nelle pianure di Anvegad caddero una dopo l’altra e gli Stalk iniziarono ad essiccare e a morire sotto lo sguardo incredulo dei Gear. Quel raggio portatore di morte stava donando a loro una possibilità di salvezza.

Non restava più alcun combattimento da affrontare, nessun nemico nascosto nell’ombra ad attenderli, perciò i Delta scesero i vari piani della torre per raggiungere il punto di raccolta. Al loro rientro furono accolti con calore dai loro compagni di armi, stanchi di lottare ed eternamente grati per quel lieto fine. Marcus era combattuto, aveva sacrificato più di quanto fosse disposto a fare per quest’ultima missione e un senso di panico lo assalì ben presto al pensiero del domani. Egli gettò il Lancer a terra e, liberatosi di quel peso, si incamminò verso la riva del mare gettando una alla volta anche le placche della sua armatura.
La sua vita era stata votata alla lotta per la sopravvivenza, e ora che poteva finalmente riposarsi, si sentiva smarrito. Con un semplice, emblematico gesto, si tolse la bandana nera e lasciò che la brezza marina accarezzasse i suoi capelli ancora una volta.