Aspho Fields - Prologo
“Per un certo periodo, gli umani di Sera hanno conosciuto l’illusione della pace…fino al Giorno dell’Emersione.
Da quel momento le nostre genti sono riuscite a liberarsi dal mondo sotterraneo, riversandosi nelle terre dominate dai bipedi e radendo al suolo intere città. Abbiamo combattuto e ucciso esseri umani sulle loro strade, nelle loro case e sui campi da battaglia.
Hanno provato a ribellarsi.
In poco tempo tutte le loro difese sono state annientate. Dopo miliardi di vite spezzate, gli umani hanno preferito distruggere la loro civiltà piuttosto che lasciare che il nemico li controllasse. Hanno lanciato attacchi devastanti sul proprio territorio, sacrificando i propri cittadini in modo che non potessimo conquistarli, e ciò dimostra quanto ci temevano.
Dobbiamo capire, sia noi che gli umani, cosa deve fare il mondo per sopravvivere. Ma siamo noi, soprattutto, a dover sopravvivere.
La lunga lotta degli esseri umani è ormai prossima all’ultima disperata battaglia…”
(REGINA MYRRAH DELL’ORDA DELLE LOCUSTE, INTENTA A DARE ORDINI ALLE NUOVE TRUPPE PRONTE PER LA LORO PRIMA BATTAGLIA.)
PATTUGLIA URBANA A EPHYRA: 14 ANNI DOPO IL GIORNO DELL’EMERSIONE, UNA SETTIMANA DOPO L’ASSALTO ALLE LOCUSTE.
La Squadra Delta si trovava in ricognizione presso Embry e costituiva una pattuglia urbana addetta al controllo di possibili incursioni nemiche all’intero del centro abitato. In via straordinaria, quel giorno era Dom a capo della squadra.
Le operazioni di vigilanza urbana non erano molto diverse dalle normali missioni che venivano affidate ai Gears. Anche in queste circostanze i soldati dovevano mantenere sempre affinati i propri sensi; ogni rumore, vibrazione, ombra o sensazione costituiva una campanella d’allarme che non andava ignorata.
Osservando la zona, Dom notò la presenza di alcuni Arenati barricati negli edifici.
Tutti i componenti della squadra disapprovavano il loro atteggiamento, poichè vivendo ai margini della società e mantenendo uno stile di vita pari a quello delle comunità tribali, impedivano la creazione di un’alleanza più forte tra gli umani di Sera e la possibilità di dare nuova forza ad una società ormai spaccata.
Il problema più importante in quel momento però era costituito dal prevedere il prossimo attacco che le Locuste gli avrebbero riservato.
Non passò molto tempo prima che una piccola truppa di Droni uscì da una buca fumante apertasi nel bel mezzo della strada, nel cemento già distrutto da una precedente emersione. Marcus, Dom, Baird e Cole non esitarono ad aprire il fuoco sulle Locuste, eliminandone molte prima che potessero iniziare a sparare.
Improvvisamente però Dom, da dietro la sua copertura, sentì una terribile morsa sul proprio collo e comprese di essere stato preso alle spalle da un Drone che brutalmente tentava di strappargli il braccio dalla spalla.
Trovandosi troppo vicino per provare a sparargli, il soldato cercò di afferrare il suo Lancer per usare la baionetta a motosega sul nemico, ma la posizione gli impediva di riuscire nell’impresa.
Riuscì tuttavia ad afferrare il coltello sul suo fianco con la mano libera e lo colpì con tutta la sua forza.
Lo scontro fu interrotto da un rumore assordante, in seguito al quale la Locusta si fermò per un istante mantenendo la presa su Dom. Voltandosi, vide il cranio semiaperto della creatura e immediatamente si divincolò lasciandola cadere. Marcus estrasse dalla calotta cranica un lungo proiettile, quello di un Longshot modello vecchio.
L’identità del cecchino era ancora sconosciuta, ma il suo intervento fu tempestivo per la salvezza di Dom.