Aspho Fields - Capitolo Uno
“Lo giuro, quando sono entrato pensavo che quel posto fosse un museo. Era grande, pieno di libri vecchi e dipinti, ma anche deserto, con quel silenzio di morte che ti tappa la bocca e ti fa assaporare il fascino della storia.
All’improvviso la mamma di Marcus entrò dalla porta come se non ci avesse visti, leggendo il giornale che aveva tra le mani e dicendo: “Tesoro, hai portato qualche amico a casa? Ci vediamo dopo”.
Dopo che se ne fu andata vidi lo sguardo sul volto di Marcus, e capii subito che quel ragazzo aveva molto più bisogno di un fratello che di una biblioteca”.
(CARLOS SANTIAGO, DESCRIVENDO LA SUA PRIMA VISITA NELLA CASA DI FAMIGLIA DI MARCUS FENIX, ALL’ETA’ DI 10 ANNI.)
EPHYRA, OGGI, GIORNO—14 D.E.
I Delta potevano solo supporre che il cecchino non appartenesse ad uno schieramento preciso, il che non significava che la sua prossima vittima non potesse essere uno di loro.
Marcus decise quindi di contattare il Controllo. Fu Anya Stroud a rispondere, e si accertò sulla possibile presenza di squadre di tiratori scelti a sud di Embry.
Dopo aver appurato che il cecchino non faceva parte della Coalizione, Marcus individuò una possibile posizione dalla quale avrebbe potuto sparare con facilità.
Osservando la zona, i Gears notarono che a sud vi erano moltissimi edifici crollati e di conseguenza numerosi nascondigli con una buona visuale d’attacco.
Marcus decise di compiere una breve ricerca, seguito da Dom e Cole. I tre giunsero nei pressi dell’edificio di una vecchia banca, ormai completamente svuotata di ogni arredo. Ogni fornitura interna era stata infatti rubata da tempo.
Quel luogo devastato dalla guerra fece ricordare a Cole il suo passato da giocatore professionista di Thrashball, e la sua enorme ricchezza.
Egli tuttavia non rimpiangeva affatto ciò che aveva perso. Il denaro aveva radicalmente perso importanza dopo il Giorno dell’Emersione.
All’interno dell’edificio, Dom notò una parete semidistrutta che era possibile scalare per raggiungere una posizione elevata.
Giunto in cima, egli scoprì che il nascondiglio era un’ottima posizione di tiro; una spessa parete costituiva un appoggio abbastanza stabile anche per un Gear con l’armatura e la visuale era priva di ostacoli, questo perché gli edifici crollati degradavano verso il basso in una specie di piramide.
Dalla sua postazione Dom riusciva a scorgere tutto il territorio circostante, persino l’ultima fortezza del COG situata su una base di solido granito che le permetteva di essere ancora immune agli attacchi delle Locuste.
Le città circostanti al contrario avevano avuto la sfortuna di sorgere sopra un terreno friabile sotto il quale i “Vermi” potevano scavare senza difficoltà.
Uscendo dall’edificio, Marcus ricevette una comunicazione radio: la Squadra Echo si trovava in difficoltà per via di un attacco delle Locuste a Ovest di Embry, presso Sovereign Boulevard. Il soldato alla radio affermava che vi erano circa una dozzina di nemici e avevano bisogno di supporto immediato.
UFFICIO DEL PRESIDENTE RICHARD PRESCOTT. QUARTIER GENERALE COG, JACINTO.
Il presidente del COG, Richard Prescott, ogni mese organizzava un incontro con il colonnello Hoffman, il quale aveva il compito di informarlo sugli sviluppi della guerra e discutere assieme dei provvedimenti da adottare per garantire la sopravvivenza dell’intera comunità.
A distanza di una settimana dall’assalto alle Locuste con la Lightmass, il presidente sentiva di dover rincuorare la popolazione con un annuncio positivo.
Giunto nell’ufficio, Prescott gli chiese conferma sulla possibilità che la guerra fosse davvero giunta al termine. Era evidente che il nemico aveva subito un duro attacco, ma Hoffman non sentiva ancora cessata la minaccia, e spinse ancora una volta il presidente a concentrarsi prima di ogni altra cosa sull’esercito.
La ricostruzione della civiltà sarebbe stata possibile solo nel caso in cui l’ordine fosse stato mantenuto e il nemico finalmente abbattuto.
Dopo aver terminato l’incontro, Hoffman uscì dall’edificio e in quel momento Anya entrò in comunicazione radio con lui. Il colonnello comprese immediatamente che la donna era rimasta in comunicazione con la squadra per molte ore e la invitò a farsi sostituire dal collega Mathieson.
Era a conoscenza dell’interesse che Anya nutriva nei confronti di Marcus e rifletté sulla loro difficile infanzia vissuta all’ombra di genitori che ricoprivano ruoli importanti. Nonostante questo però, egli non riusciva ancora a perdonare Marcus per aver disertato 4 anni prima.
SOVEREIGN BOULEVARD, JACINTO.
La voce del capitano della Squadra Echo, Rossi, confermò la presenza di un Boomer e alcuni Droni all’entrata di un centro commerciale.
I superstiti della squadra erano barricati all’interno dell’edificio e sfortunatamente due dei loro compagni erano morti. Un terzo soldato, David, era gravemente ferito all’addome.
Marcus rievocò nella sua mente la struttura dell’edificio che durante la sua infanzia aveva esplorato quando la madre vi andava a fare compere.
Ricordandosi di un’entrata sul retro, riuscì ad ideare un piano efficace per eliminare il Boomer, senza mettere a rischio i superstiti.
Baird non era particolarmente entusiasta del piano, ciò nonostante accettò di seguirlo.
Marcus e Dom entrarono dalla porta sul retro e raggiunsero tramite la scala antincendio il primo piano del centro commerciale.
Fenix ordinò a Rossi di alzare la saracinesca tramite i comandi che si trovavano dietro al bancone dove aveva trovato riparo, così da far entrare il Boomer. La creatura raggiunse la posizione in cui erano situati.
I due quindi gli saltarono addosso dall’alto atterrando sul suo dorso e iniziarono a colpirlo al ventre con raffiche di proiettili dei loro Lancer.
Quando finalmente riuscirono ad atterrarlo, poco prima di potersi dire in salvo, un Drone attaccò Marcus.
Dom, vedendo l’amico in difficoltà non esitò a correre in suo aiuto, ma prima che potesse avvicinarsi a lui, Marcus lo anticipò infilzando la Locusta con la baionetta a motosega.
La situazione sembrava tornata tranquilla e finalmente Rossi poté trarre in salvo il suo compagno sul Raven fuori dal centro commerciale. Dopo essersi accertati che tutti i Droni fossero morti, la squadra si diresse verso l’uscita, mentre Dom vedendo un’ombra vicino a lui, chiese un altro po’ di tempo per un’ultima ricognizione.
Credendo si trattasse del misterioso cecchino, Dom esplorò nuovamente l’edificio senza trovare alcuna traccia. Improvvisamente la fame si fece sentire ed egli si fermò per cercare una razione secca nelle sue tasche. Fu in quel momento che un bagliore lo accecò. Si trattava della luce tattica di un fucile e, con una reazione inconscia, Dom prese la sua arma e sparò.