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Vi diamo il benvenuto nel primo sito multilingua completamente dedicato al mondo di Gears of War. Qui potrete trovare riassunti, guide, soluzioni, informazioni e curiosità riguardo ai quattro capitoli della saga di Epic Games e tanto altro materiale legato ai romanzi e alla serie a fumetti. Nel caso voleste fornirci consigli, richieste o semplicemente commentare una news, potete farlo attraverso il nostro Forum.


Aspho Fields - Capitolo Quattordici


“E’ importante sapere come il nemico pensa di attaccarti. Ma è più importante sapere il perché. Che cosa vogliono le Locuste? Perché stanno cercando di sterminarci? Perché hanno scelto quel particolare giorno per emergere? Se potessimo rispondere a queste domande, Presidente Prescott, potremmo avere una possibilità.”

(COLONNELLO VICTOR HOFFMAN, DURANTE UNA CONVERSAZIONE.)


ROTUNDA, JACINTO; OGGI, 14 ANNI DOPO IL GIONRO DELL’EMERSIONE.

Bernie tentava incessantemente di entrare in comunicazione con gli altri membri della Squadra.
Riusciva a scorgere la figura di Baird intento a sparare da dietro una grossa ruota del camion 2-45.
Le Locuste tuttavia avevano interrotto le comunicazioni radio ed era per lei impossibile comunicare col compagno.
Si rese immediatamente conto che in lei si era risvegliato un senso di protezione che non credeva di poter provare nei suoi confronti.
Per quanto non provasse simpatia per Baird, lo considerava comunque un fratello essendo anch’egli un Gear.

Cole frenò bruscamente nelle vicinanze del camion e scese dal veicolo aprendo il fuoco sui nemici.
Era incredibile come in pochi secondi sapesse trasformarsi, diventando una macchina di morte.
Avanzava sotto il fuoco nemico massacrando i Droni e liberando la zona.
Sfortunatamente i nemici erano più numerosi del previsto e per qualche istante si trovò circondato.
Bernie intervenne subito in suo aiuto , ma si trovava in una posizione sfavorevole e rischiava di essere colpita dal fuoco nemico.
Innescò quindi la modalità semiautomatica del suo Lancer e iniziò a sparare delle raffiche precise mirando alla testa dei Droni.

Successivamente chiese a Baird dove si trovassero l’autista e la sua scorta.
Il conducente era stato colpito alla coscia e all’addome mentre gli altri erano morti.
Egli aveva provveduto a mettere in salvo l’autista trascinandolo dietro il camion.
Riuscirono finalmente ad uccidere tutte le Locuste, tuttavia Cole era stato colpito di striscio al bicipite sinistro e Baird approfittò della situazione per mostrare a Bernie il metodo corretto per uccidere un Verme in uno scontro ravvicinato usando la baionetta del Lancer.

Lei rimaneva sempre colpita dalla sua grande conoscenza di quelle creature ed era convinta che in un modo o nell’altro anche lui sarebbe potuto essere una persona amabile.
Guardando i corpi delle Locuste invece non poteva provare altro sentimento se non gratificazione.
Quei mostri le avevano portato via tutto ciò che aveva di più caro: suo fratello Mick e i suoi bambini.

I tre andarono a verificare le condizioni dell’autista e Bernie lo sollevò per trasportarlo verso l’APC.
Notò che sulla sua targhetta era inciso il nome Tatton J.
Per mantenerlo cosciente gli fece delle domande e l’uomo sembrava rispondere agli stimoli.
Non riuscì tuttavia a cercare nuovamente di aprire un contatto radiò poiché un rumore assordante e una sensazione di calore sul volto la bloccarono.

Istintivamente pose la mano sul collo dell’uomo per accertarsi che non fosse morto e fortunatamente il battito cardiaco era ancora presente.
Baird iniziò ad imprecare alla vista dell’APC in fiamme e si avvicinò al cadavere di una Locusta per prenderlo a calci.
Non potendosi spostare con l’APC, furono costretti a proseguire a piedi trascinando il corpo di Tatton e il cadavere della scorta per non lasciare il suo corpo alle mani dei Vermi.



PRIMO TEATRO DELLE MUSE, ROTUNDA, QUALCHE VIA PiU’ IN LA’.

Il fragore dell’esplosione giunse immediatamente all’orecchio attento di Tai.
Lui e Hoffman si stavano recando a Green College per incontrarsi con Baird, ma si fermarono prima dell’incrocio di fronte alle rovine di un vecchio teatro.
Tai si accostò alle macerie dell’antico fregio per sfruttarlo come copertura in caso di un attacco e controllò la zona circostante.

Hoffman poteva sentire i Vermi, che avevano smesso di scavare, muoversi fra i detriti e la ragione poteva essere una sola: l’attacco all’APC aveva probabilmente lasciato dei superstiti, delle “esche” che avrebbero sfruttato per avvicinare anche i due.
Diventava ogni giorno più difficile mantenere la propria lucidità e razionalità combattendo contro un nemico così sleale e privo di principi.
Tai, al contrario, trovava affascinante la loro mentalità, non tanto per la loro completa mancanza di interesse per la loro stessa vita, quanto per il loro ingegno sopraffino e la loro capacità di apprendere la strategia del nemico e sfruttarla a suo vantaggio.

Le Locuste sapevano bene infatti che gli umani non abbandonavano mai i compagni sul campo di battaglia, e prestavano loro soccorso anche nelle situazioni più pericolose.
Consideravano questa dedizione una debolezza, che sarebbe costata loro l’estinzione.
Hoffman raccontò a Tai di aver sentito dire che quegli esseri si riproducevano con la violenza.
Le femmine infatti, le Berserker, non erano consenzienti e venivano legate per permettere l’accoppiamento.
Tutto questo lo disgustava profondamente e gli dava costantemente degli ottimi incentivi per proseguire nella strage della loro razza.
L’apatia che sentiva crescere nei confronti delle sue azioni tuttavia aveva da tempo iniziato a farlo riflettere su quale fosse il limite che questa nuova guerra aveva imposto. Si trattava di un confine, quello che separava la difesa dal genocidio, non chiaramente definito, e il pensiero lo tormentava non poco.

Che si trattasse o meno di una trappola non faceva alcuna differenza.
Hoffman era intenzionato a salvare i suoi soldati e concordò con Tai di avvicinarsi a Green College, che ormai distava solamente una decina di metri.
In quel momento le comunicazioni radio furono ripristinate e la voce del tenente Stroud risuonò nell’auricolare. Il colonnello comprese la situazione e sollevato constatò che la Squadra era sopravvissuta all’imboscata.

Nel frattempo i Delta avevano raggiunto il punto d’incontro e Hoffman comunicò a Marcus di preparare l’APC per tornare alla base, ma volle assicurarsi prima che le Locuste non stessero organizzando un altro attacco.
Jack fu così mandato in ricognizione per osservare le loro mosse.
I Droni si limitavano a stare in mezzo alla strada poco lontano da loro, intenti a guardare nella loro direzione.

Prima che potessero risalire a bordo dell’APC tuttavia, Tai notò che alla base era stato piazzato un ordigno esplosivo.
Il nemico aveva provveduto, in loro assenza, a preparare una trappola.
Per evitare che Anya inviasse altri soldati pronti a rischiare la vita pur di portarli in salvo, impostò la radio per la sola ricezione e ricaricò il suo Lancer.



APC PRINCIPALE, FUORI DALL’RV, IN ROTTA VERSO JACINTO.

Dom sosteneva il corpo dell’autista nel tentativo di ridurre al minimo gli urti e i sobbalzi causati dall’impatto delle ruote dell’APC con il terreno scosceso.
Le sue condizioni non erano delle migliori e Dom non voleva che fosse proprio il viaggio di ritorno a segnare il suo trapasso.

La voce di Anya risuonò in quel momento nell’auricolare attirando l’attenzione dei presenti.
La donna affermò che la radio di Hoffman era stata impostata sulla modalità di sola ricezione e lo stesso valeva per quella di Tai.
Avendo maturato una certa esperienza, poteva facilmente intuire che i due avevano scelto di chiudere le comunicazioni per svolgere una missione in solitaria senza il supporto aereo.
Marcus la fermò prima che potesse inviare un Raven in soccorso e si offrì di recarsi personalmente sul posto evitando quindi di mettere a rischio un’altra squadra.

Dom aveva compreso le intenzioni del compagno e non esitò a seguirlo fuori dall’APC una volta fermi.
I due non erano ancora riusciti a parlare con tranquillità dei quattro anni di carcere di Marcus e Dom colse l’occasione per porgergli le sue scuse.
Il compagno tuttavia gli fece notare che il suo intervento era stato essenziale per permettergli di riottenere la libertà, e che non aveva mai smesso di credere in lui.

Mentre si avvicinavano a College Green, finalmente Marcus spiegò il motivo per cui gli premeva così tanto di riportare alla base Hoffman e Kaliso.
Disse infatti che in passato la sua esitazione aveva portato delle conseguenze disastrose e non intendeva compiere il medesimo errore.
Le sue parole colsero di sorpresa Dom, che riponeva nell’amico una grande fiducia e un’ancor più grande stima.
Riusciva comunque a comprendere pienamente le sensazioni che provava e non aveva bisogno di altri motivi per dargli tutto il suo supporto.

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