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Gears of War 2 - Capitolo Quattro


“Dimmi, è vero che sei il figlio di Adam Fenix? Dice un gran bene di te… peccato che tu non abbia seguito le sue orme, ma ormai non ha più importanza.”

(REGINA MYRRAH DELL’ORDA DELLE LOCUSTE A MARCUS FENIX.)


IN PROSSIMITA’ DELL’AUTOSTRADA PER IL NEXUS.

Marcus e Dom attraccarono con la loro imbarcazione presso un piccolo porticciolo di fronte a delle grandi mura con dei simboli delle Locuste. Dom notò che vi erano diverse torce accese e riteneva che fossero ormai vicini al loro bersaglio.
I due proseguirono fino a giungere una zona molto ampia e in lontananza videro numerose truppe di Locuste e due Brumak che le scortavano. Avevano ormai raggiunto l’autostrada per il Nexus, e proseguendo per quella strada sarebbero giunti alla roccaforte nemica dove sferrare l’attacco.

Dom posò la mano sulla spalla dell’amico prima che potesse incamminarsi e ricordò le parole di Chaps riguardo alcuni accampamenti lungo la strada raggiungibili tramite un sentiero. L’intento del Gear era quello di cercare Maria fra i prigionieri e trarla con sé in salvo, ma Marcus sentiva di essere troppo vicino al loro obiettivo per allungare ancora il percorso. Egli cercò di farlo ragionare spiegandogli che non era rimasto ormai molto tempo e quella era una mossa dannatamente rischiosa.
Dom però si sentì ferito dalle parole dell’amico e si aspettava un po’ più di comprensione visto che aveva compromesso l’esito di una missione per salvare il proprio padre. A quelle parole Marcus fu duramente colpito e decise di seguire il compagno lungo il sentiero per aiutarlo.

Da quel momento era a Dom a prendere le decisioni sul da farsi, perciò gli ordinò di seguirlo e assieme si addentrarono nella base nemica in cui si trovavano costeggiando l’autostrada. Sotto di sé Dom vide un campo di lavoro dove alcuni Arenati stavano scavando in catene. Scesero pertanto utilizzando un elevatore e si trovarono di fronte ad un canale artificiale dove scorreva un piccolo fiume.
Marcus attivò una leva che bloccava il flusso dell’acqua e scavalcò dentro il canale prosciugato. Improvvisamente però giunse un manipolo di Locuste e una di loro corse verso la leva opposta per riattivare il meccanismo di scolo e travolgere i Gears con l’acqua.
Marcus mirò quindi alla testa del Drone uccidendolo all’istante, dopodiché assieme a Dom uccise le altre creature.

Scesero ad un piano inferiore usando nuovamente l’elevatore e raggiunsero il campo che era ormai però deserto. Dopo pochi istanti furono attaccati da un gruppo di Wretch e un Mauler e diversi Droni si posizionarono sulle mura difensive con una Troika.
I due raggiunsero finalmente alcuni terminali che contenevano i dati dei prigionieri. Dom chiese a Jack di collegarsi per trovare Maria nell’archivio e notò con amarezza che erano tantissime le persone che erano state catalogate. Jack finalmente individuò la scheda della donna e Dom cercò sulle celle di prigionia il simbolo che corrispondeva alla sua scheda.

In lontananza videro una pattuglia di Droni che controllava i diversi terminali e Marcus invitò il compagno ad attendere che oltrepassassero quella zona per evitare il conflitto. Non appena i Vermi si allontanarono, i Gears controllarono i diversi terminali dell’area circostante che sfortunatamente presentavano simboli differenti da quello che cercavano.
La pattuglia si era allontanata notevolmente così i Gears controllarono gli ultimi terminali rimasti, in uno di questi videro il simbolo e Dom ordinò a Jack di individuare Maria nelle celle.

Improvvisamente però i due capirono di essere stati avvistati e furono presto attaccati da un gruppo di Locuste. Si ripararono immediatamente dietro alcune coperture e aprirono il fuoco dei loro Lancer sui Vermi mentre il piccolo bot scansionava le celle.
Quando tutti i nemici furono abbattuti, Dom corse verso Jack e gli ordinò di aprire immediatamente la porta. Egli sentiva l’ansia crescere dentro di sé; per anni l’aveva cercata invano fra le strade, fra i gruppi di Arenati e nei luoghi più impensati.

Per anni non si era dato pace all’idea di ritrovarla, per ricostruire quel poco che rimaneva della sua vita. E quando finalmente la porta si aprì, tutto ciò che vide fu il frutto di un sogno; la bella Maria avanzava verso di lui con il sorriso di un tempo lasciandosi cadere dolcemente fra le sue braccia. La donna però non riusciva a reggere il peso del suo corpo e si accasciò a terra col busto sollevato dal marito.
Fu quando Dom vide lo sguardo di Marcus che capì che stava solo sognando. Con timore rivolse nuovamente lo sguardo alla donna che amava, e in lei vide un guscio vuoto. Era magra, quasi scarnificata dalla fame, e il suo volto era pieno di cicatrici e spento. I suoi occhi erano vitrei e privi di anima, e faticosamente li muoveva senza rendersi conto di dove fosse.

Dom fu devastato da quella vista e disperato chiese a Marcus cosa avrebbe dovuto fare. Il compagno però si limitò a dirgli che andava tutto bene e in quelle parole egli capì che doveva mettere fine alle sue sofferenze. Marcus si allontanò lentamente per lasciare che l’amico sfogasse il suo dolore, e dietro di sé sentì un singolo colpo di pistola che pervase il silenzio assordante di quel sinistro luogo.
Egli respirò a fondo, cercando dentro di sé la forza per sostenere il suo migliore amico nel momento peggiore della sua vita.

Era giunto il momento in cui Dom avrebbe dovuto accettare di averla persa per sempre. Marcus gli fece capire che sarebbe stato pronto a sostenerlo se avesse voluto fare una strage delle Locuste, ma il compagno aveva mantenuto la sua razionalità, e prese dalle mani dell’amico l’elmo di una Guardia Theron che aveva raccolto da terra. Il modo migliore per penetrare nel Nexus era mimetizzandosi, e per nulla al mondo avrebbe rischiato la vita di Marcus con un’azione scellerata.



LUNGO L’AUTOSTRADA PER IL NEXUS.

Marcus e Dom indossarono l’armatura di due Guardie Theron, e si incamminarono verso la pesante porta che conduceva all’autostrada. Per poterla aprire dovettero raggiungere due zone sopraelevate e tirare le leve che azionavano il meccanismo.
Quando oltrepassarono la soglia, videro numerose pattuglie lungo la strada, e Marcus ricordò al compagno di mantenere la calma e muoversi velocemente per non essere riconosciuti.

Il loro obiettivo era raggiungere la regina per sconfiggere una volta per tutte l’Orda. Dom desiderava la vendetta dentro di sé, ma accettò la richiesta del compagno di passare silenziosamente fra i nemici, perciò condusse il sergente attraverso il primo tratto dell’autostrada facendo attenzione a non avvicinarsi troppo alle Locuste.
I due giunsero di fronte ad una porta sbarrata e si divisero per tirare nuovamente le due leve di apertura. Per riuscire a proseguire Marcus attivò una leva che fece cadere a terra una cassa sospesa così da attirare la pattuglia ferma in mezzo alla strada. Si mossero velocemente alle spalle dei nemici e raggiunsero un fiume artificiale dove Marcus azionò una leva che sollevava un ponte.

Oltrepassato quest’ultimo, i due raggiunsero un’altra porta sbarrata e ripeterono la procedura per aprirla. In lontananza sentirono delle urla e videro alcuni Droni intenti a torturare un uomo, ma non poterono fare nulla per fermarli poiché se fossero intervenut li avrebbero riconosciuti immediatamente.
Proseguirono quindi cercando di non farsi vincere dal desiderio di difendere il poveretto e idearono un nuovo diversivo per proseguire. Marcus attivò un’altra valvola che fece cadere un masso sopra un tavolo di pietra dove effettuavano le torture.

Avanzarono quindi indisturbati evitando il più possibile di avvicinarsi al Butcher che si aggirava in quell’area. Quando oltrepassarono un’altra porta sentirono il verso di un Brumak in lontananza e decisero di scendere nella zona sottostante per evitare di essere visti. Una volta scese le scale si trovarono di fronte ad una cella e dietro le sbarre riconobbero Franklin. L’Arenato non li aveva riconosciuti per via dell’armatura e si mise ad insultarli con stizza.

Marcus si avvicinò e si tolse l’elmetto lasciando di stucco l’uomo che alla loro vista fu incredibilmente sollevato. Dom aprì il cancello che lo teneva prigioniero e subito Franklin lo abbracciò dicendogli che aveva delle notizie riguardo Maria. Marcus gli mise una mano sulla spalla e disse che non c’era tempo, ma Franklin insistette e Dom affermò che in seguito gli avrebbe spiegato la situazione.

Le Locuste si erano accorte della loro presenza e iniziarono ad attaccarli. Marcus, Dom e Franklin aprirono il fuoco e avanzarono l’uno di fianco all’altro sino all’entrata del Nexus.
Franklin non voleva seguire i Gears fino al cuore della roccaforte nemica e li avvertì che non appena avesse trovato una via di fuga, li avrebbe abbandonati. I tre si trovarono in una zona preparata apposta dalle Locuste per resistere ad un attacco frontale, perciò dovettero correre contro le coperture e attaccare simultaneamente le pattuglie che arrivavano dall’entrata.

Dopo un lungo combattimento giunse nell’area anche un Reaver che costrinse gli uomini ad uscire dalla loro copertura e a muoversi per evitare i missili. Quando però concentrarono il fuoco sulla creatura riuscirono ad abbatterla e si riunirono per decidere il da farsi.
Marcus ringraziò Franklin per l’aiuto e lo invitò a proseguire con loro nella missione, ma l’Arenato non aveva intenzione di sacrificarsi per il COG, e decise di cercare una via verso la superficie. Marcus e Dom si aspettavano una reazione del genere, per cui si incamminarono da soli verso il Nexus.



ALL’INTERNO DEL NEXUS.

La vastità della roccaforte lasciò Marcus e Dom senza parole. Entrambi cercarono con lo sguardo il luogo in cui poteva nascondersi la regina, e Marcus ipotizzò che si trovasse all’interno dell’edificio centrale, che era ciò che assomigliava di più ad un palazzo.
Il tutto era avvolto in una nebbiolina densa e cupa che contribuiva a rendere spettrale il Vuoto. Per attivare il segnalatore era necessario che i Gears si addentrassero ancora un po’ in modo da essere lontani il più possibile dall’Imulsion e condurre le trivelle in un terreno sicuro.

Si incamminarono pertanto attraverso le mura e affrontarono diversi gruppi di Locuste che difendevano la roccaforte giungendo sino ad una zona sopraelevata dove vi era una leva che apriva un passaggio.
Quando Marcus la azionò però, oltrepassarono la soglia diversi Flame Grenadier e alcune guardie Theron. Il sergente piazzò delle granate a terra per creare delle trappole e rimanendo sulla scalinata attaccò dall’alto le Guardie Theron eliminandole dalla lunga distanza.

Una volta liberata la zona i due procedettero e notarono che su una colonna erano piazzati degli altoparlanti. Da questi uscì una voce possente femminile che richiamava le sue truppe. Marcus comprese che si trattava della voce della regina, ed entrambi rimasero in silenzio ad ascoltare gli incitamenti alla battaglia. Man mano che si addentravano nel Nexus le Locuste attaccavano sempre più frequentemente perciò dovettero muoversi rimanendo sempre vicini alle coperture in caso di attacco.

I due giunsero in una zona piuttosto ampia dove le Locuste avevano creato delle barriere meccaniche che potevano alzare o abbassare tramite delle leve e furono attaccati da un plotone di nemici assistito da un Reaver. Marcus e Dom aprirono il fuoco sulla creatura per eliminare l’ostacolo maggiore dopodiché, avvicinandosi sfruttando come copertura i detriti di una colonna abbattuta si avvicinarono alle Locuste eliminandole.

I Delta erano ormai vicini al punto ideale per attivare il segnalatore di Jack, perciò si spinsero ancora verso il palazzo fronteggiando diversi nemici fino all’entrata della maestosa costruzione che ospitava la regina.
Il piazzale adiacente era costellato di truppe nemiche e immediatamente si alzarono attorno a loro delle barriere per il combattimento. Una volta eliminati i primi gruppi, Marcus ordinò a Jack di attivare il segnalatore poiché la posizione che avevano raggiunto era buona.
Il bot accese il segnale ed iniziò ad inviare i dati alla superficie ma gli serviva del tempo e a breve giunsero le truppe di supporto nemiche. Marcus tirò una leva per sollevare le barriere metalliche e riaprì il fuoco del suo Lancer contro le Locuste.

I nemici sapevano che i Gears miravano a raggiungere la loro regina e inviarono sul campo diversi Reaver per attaccare dall’alto mentre le truppe di fanteria cercavano di fermare Marcus e Dom. Durante il combattimento Fenix vide in lontananza alcune trivelle che scendevano nel sottosuolo ed entrambi furono sollevati al pensiero che le truppe di supporto sarebbero presto giunte.
Entrambi le urla di Cole che in lontananza forniva fuoco di copertura oltre le mura difensive. Quando tutte le Locuste furono finalmente uccise, i Delta si ricongiunsero e Marcus spiegò a Baird e Cole l’obiettivo della loro missione.

Salirono quindi a bordo di un una piattaforma sospesa per raggiungere l’entrata del palazzo reale. Baird non riusciva a spiegarsi come avevano fatto le Locuste a costruire un simile complesso in così poco tempo, e riteneva che l’Imulsion su cui poggiava fornisse loro il sostentamento.
In quel momento la voce della regina riecheggiò nuovamente nel Vuoto e in lontananza videro dei Reaver che si dirigevano velocemente verso di loro e in seguito un altro carrello giunse dalla parte opposta trasportando una truppa di nemici.

I Delta aprirono il fuoco contro i vari bersagli ma la piattaforma su cui si trovavano venne danneggiata. Prima di precipitare fortunatamente i Gears uccisero tutte le Locuste sull’altro carrello e riuscirono a raggiungerlo mettendosi in salvo. La regina continuava a sostenere le truppe con i suoi discorsi di gloria e di supremazia, e Baird colse tra le sue parole un riferimento a dei Lambent contro cui combattevano.
Non sapendo di cosa si trattasse non vi prestarono particolare attenzione e raggiunsero il piazzale di atterraggio.

Fra le mura circostanti del palazzo videro alcuni Droni combattere freneticamente ma i Delta si resero conto che le trivelle erano ancora troppo lontane perché si trattasse dei soldati del COG. Tutto faceva sembrare che fosse già in corso una battaglia e le Locuste stessero cercando di sopravvivere ad un assedio.
In lontananza Cole notò altre Locuste che si ritiravano e dietro di loro un gruppo della loro stessa razza che emanava una strana luminescenza.

Ciò nonostante le truppe che non erano occupate già nella battaglia cercarono di fermare l’avanzata dei Gears fronteggiandoli in un combattimento. La forza di fuoco della squadra Delta al completo però era di gran lunga superiore rispetto a quella dei piccoli manipoli di Locuste, perciò riuscirono a proseguire senza troppi problemi giungendo sino ad un ascensore.
Marcus ordinò a Cole di seguirlo mentre a Dom di rimanere con Baird a bordo della piattaforma finché lui e Gus avessero trovato i comandi per azionarla. Dopo aver trovato le tre leve del meccanismo, l’ascensore raggiunse il pianterreno e Dom aprì il passaggio a Marcus e Cole nella zona soprastante.

A terra vi erano diversi corpi smembrati delle Locuste ma il loro sangue si mischiava all’Imulsion. Dom si avvicinò per esaminarlo ma Baird lo ammonì subito ordinando gli di stargli a distanza per evitare di essere contagiato da qualche malattia.
Cole cercò di fare il punto della situazione poiché quella scoperta sorprese tutti. Le Locuste stavano combattendo una guerra contro i Lambent e ciò aveva permesso ai Delta di avvicinarsi tanto alla loro base senza incorrere in particolare difficoltà.

Procedettero velocemente verso un’altra piattaforma quando furono raggiunti da un gruppo di Lambent. Le creature raggiunsero la piattaforma quando ormai Baird l’aveva messa in movimento ma una di loro si lanciò con un salto facendosi colpire all’addome da cole con un colpo di Gnasher. Quando il corpo del Lambent Drone cadde, la sostanza gialla uscì e si diresse immediatamente risalendo la roccia verso la piccola truppa rimasta sull’orlo del baratro.



ALL’INTERNO DEL PALAZZO REALE.

I Delta si trovarono di fronte all’entrata del maestoso palazzo reale e furono quasi soffocati dalla sua imponenza. Marcus incitò i compagni a proseguire e porre fine una volta per tutte alla guerra contro le Locuste.
Si avvicinarono così all’ingresso dell’immenso edificio stando attenti a non incorrere in un’imboscata. Il sergente mise in guardia la squadra poiché le Locuste avrebbero sacrificato la loro vita pur di proteggere la regina. Come previsto, non appena i Delta cercarono di oltrepassare la soglia, questa venne sbarrata e tutto intorno a loro si aprirono delle finestre sulle pareti dell’edificio dalle quali le Guardie di Palazzo aprirono il fuoco contro di loro.

Marcus e i compagni si ripararono dietro alcune barriere cercando di non rimanere scoperti sul fianco ed eliminarono una dopo l’altra le Locuste. I Delta si mossero poi alla ricerca di un’entrata posteriore e affrontarono diverse Locuste sul percorso.
Quando raggiunsero il retro del palazzo, trovarono una piattaforma che fungeva da ascensore e i Gears salirono a bordo scegliendo l’ultimo piano raggiungibile.

Essi si trovarono in una zona dove venivano nutriti e custoditi alcuni Bloodmount in celle. Cole notò con disgusto che quelle creature si nutrivano di teste umane ottenute dalla cattura dei prigionieri.
Per raggiungere la regina però dovevano percorrere altri tre piani e accedere alla sala reale. Marcus azionò una leva che apriva due passaggi, e decise di dividere la squadra per trovare più in fretta la strada giusta. Lui e Cole procedettero attraverso un corridoio che dava sulla zona sottostante dove Dom e Baird stavano combattendo un Mauler e un Flame Boomer. Quando si ricongiunsero, i Delta riuscirono ad accedere alla scalinata che conduceva al piano inferiore dove affrontarono un gruppo ben nutrito di Guardi di Palazzo.

Sfruttando le coperture eliminarono i Vermi e raggiunsero la sala di controllo della roccaforte dove Baird trovò la fonte dalla quale la regina emetteva i suoi discorsi all’Orda. Mentre tentava di disattivare i cavi elettrici Cole prese il microfono e con tutta la forza della sua voce annunciò la loro presenza dando spettacolo come era solito fare.
Marcus ordinò a Jack di connettersi al server e improvvisamente udì una voce tremendamente familiare. Nel computer vi era un messaggio registrato da Adam Fenix in cui affermava che l’unico modo per porre fine alla guerra era far sprofondare Jacinto, anche se il prezzo da pagare era veramente troppo alto.

Alle parole del padre, Marcus rifletté sulla possibilità di affondare la città prima che le Locuste abbandonassero il Vuoto così da spazzare via l’intera Orda una volta per tutte.
Baird fu scioccato dalle parole del sergente, ma ormai non erano rimaste molte possibilità di vittoria pertanto accettò la decisione del suo superiore nonostante fosse ancora molto turbato. Ormai non rimaneva che raggiungere l’ultimo piano, e mentre proseguivano nella loro missione, Cole si divertiva a chiamare il numero 83 sfruttando l’eco della grande sala in memoria dei vecchi tempi.
Marcus lo intimò a rimanere in silenzio e assieme proseguirono aprendo il fuoco contro le truppe di nemici giunti in difesa della sala reale. I Vermi non riuscirono però ad impedire ai Gears di raggiungere la piattaforma che conduceva all’ultimo piano, e dopo aver eliminato gli ultimi nemici rimasti in circolazione finalmente si trovarono di fronte all’ingresso della sala del trono.

I Delta non riuscirono a credere a ciò che videro; la regina Myrrah scese dal suo trono con eleganza ammonendoli per essere giunti sino a quel luogo sacro. Il suo aspetto era del tutto simile a quello di una donna, e sul suo volto non vi era traccia della mostruosità che accumunava tutte le razze dell’Orda. Myrrah conosceva il piano dei Gears, e li avvertì che sarebbe fallito miseramente poiché Skorge l’aveva informata a tempo debito permettendole di inviare una truppa a Jacinto per fermarli.
Marcus desiderava conoscere il motivo per il quale la voce di suo padre si trovava all’interno del computer delle Locuste, ma la donna non volle proseguire oltre parlando di Adam, e ordinò a Skorge di eliminarli mentre lei si allontanò dalla sala.

Marcus ordinò a Baird e a Cole di seguire la regina per non perderne le tracce, mentre Skorge balzò con un’agilità incredibile di fronte a lui e a Dom. I due accesero la motosega per difendersi dalla sua arma a lame rotanti e si prepararono al combattimento.
Skorge correva attraverso la sala abbattendo con le lame alcune colonne per farle cadere sui due soldati, e lanciava diverse granate all’inchiostro per soffocarli. Marcus e Dom si muovevano anch’essi più veloci che potevano e sparavano raffiche del loro Lancer dalla media distanza e attaccavano con la baionetta non appena la creatura era abbastanza vicina.

Dopo una lunga serie di colpi finalmente l’asta della sua arma si spezzò ed egli richiamò a sé la sua Hydra. Marcus e Dom lasciarono la sala e raggiunsero Baird e Cole. I due affermarono che la regina era fuggita a bordo di un Reaver e il sergente pensò di sfruttarli a sua volta per raggiungere Jacinto. I Delta attraversarono un ponte e trovarono due Reaver senza cavalieri; Marcus ordinò a Dom di salire su uno dei Reaver con Baird mentre lui e Gus salirono sull’altro.

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