Gears of War - Prologo

PRIGIONE DI MASSIMA SICUREZZA DI JACINTO. 14 ANNI DOPO L’E-DAY.

I prigionieri avevano rapidamente evacuato le loro celle dopo aver ricevuto la grazia dal colonnello Hoffman.
Solamente Marcus era rimasto in quel luogo d’inferno, e presto le Locuste lo avrebbero raggiunto.
I Vermi erano riusciti a fare irruzione nel carcere e Victor sapeva quale destino sarebbe toccato ai carcerati se fossero rimasti all’interno dell’edificio.

Nonostante la terribile decisione presa dal colonnello, Dom decise di non rispettare gli ordini, e posta un’armatura in un borsone si affrettò a raggiungere la cella di Marcus.
Con l’aiuto di Jack sfondò la pesante porta d’acciaio e liberò l’amico da un’agonia che durava ormai da quattro anni.
Non c’era tempo tuttavia per i convenevoli. Le Locuste stavano già attaccando e Marcus fu costretto ad indossare immediatamente la sua armatura e seguire Dom attraverso i dormitori della prigione.

Numerosi Raven fornivano supporto aereo nella zona circostante per permettere il recupero dei soldati nel cortile.
Nel frattempo Marcus e Dom giunsero di fronte alla porta d’uscita dopo aver fronteggiato alcuni Droni e aver recuperato delle munizioni lungo il tragitto.
Poco prima che potessero mettersi in salvo tuttavia, una squadra di Locuste entrò sfondando la porta e attaccò i due Gears. Con l’aiuto di alcune granate riuscirono ad eliminare i nemici e a farsi strada verso l’uscita, dove li aspettavano altrettanti Vermi.

Il combattimento fu breve ed intenso, e dopo aver liberato la zona finalmente il King Raven riuscì a recuperare i Delta. Mentre si allontanavano però, un gigantesco Corpser emerse dal terreno creando una voragine dove prima era situato il cortile della prigione. La sua presenza avrebbe sicuramente costituito un problema, ma fortunatamente almeno per quel momento i Delta potevano dirsi in salvo.

A bordo del Raven Marcus conobbe anche il resto della squadra, capitanata da Minh Young Kim che gli diede il benvenuto e gli spiegò che sarebbero presto giunti ad Embry Square per incontrare il colonnello Hoffman.
Marcus detestava l’idea di doversi nuovamente trovare faccia a faccia con l’uomo che lo aveva condannato a morte certa, e come se non bastasse Anthony Carmine, l’ultimo membro della squadra ricordò la battaglia di Aspho Fields elogiandolo come un eroe.

Per Marcus era giunto il momento di tornare alla dura realtà, fatta di guerra e sangue contro un nemico spietato e invincibile.