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Vi diamo il benvenuto nel primo sito multilingua completamente dedicato al mondo di Gears of War. Qui potrete trovare riassunti, guide, soluzioni, informazioni e curiosità riguardo ai quattro capitoli della saga di Epic Games e tanto altro materiale legato ai romanzi e alla serie a fumetti. Nel caso voleste fornirci consigli, richieste o semplicemente commentare una news, potete farlo attraverso il nostro Forum.


Gears of War 3 - Capitolo Quattro


"Siamo sopravvissuti al Martello, ai Vermi e all’intera dannata guerra, e adesso arrivate voi e io perdo tutti!
Maledetti bastardi COG…ovunque andate, qualsiasi cosa fate non portate altro che morte, dolore e sofferenza!
Figli di puttana!"

(AARON GRIFFIN A CHAR, DOPO L’ATTACCO DELLE LOCUSTE ALL’ACCAMPAMENTO)


CHAR (GROUND ZERO MARTELLO DELL’ALBA) – ORE 10:02

La città di Char era un monumento a testimonianza degli orrori della guerra. Ciò che aveva distrutto i palazzi e le vite di moltissimi abitanti però non era stato causato dalle Locuste, ma dal governo stesso nel tentativo di arrestare l’avanzata del nemico verso il centro più importante di Tyrus: Jacinto. I sopravvissuti, organizzati in bande di arenati, consideravano i Gears dei nemici quanto lo erano i Vermi.

Jace aveva sentito parlare di Char e degli effetti del Martello dell’Alba, ma di fronte ad un tale spettacolo terrificante rimase scioccato. La squadra era giunta a destinazione e dovevano proseguire a piedi verso il cantiere della città per recuperare il carburante e proseguire nella missione. Marcus era deciso a non mollare, ma si sentiva totalmente svuotato dopo la morte di Dom. Sapeva che Anya avrebbe convinto i compagni a comportarsi in un certo modo in quella situazione, perciò decise di mettere subito le cose in chiaro. Dom si era sacrificato per permettere loro di proseguire, e questo era ciò che contava. Non potevano permettersi di vanificare i suoi sforzi.

Si misero in marcia prestando attenzione a dove mettevano i piedi. La cenere aveva coperto le strade rendendo indistinguibile la superficie della strada dal resto. Pochi metri più avanti ebbero la prova di ciò che era accaduto ai civili di Char. Le loro sagome potevano essere distinte chiaramente; erano rimasti come pietrificati dal colpo del Martello, statue di cenere nell’atto di mettersi al riparo o colti mentre si stringevano attorno ai propri cari aspettando la morte.

Marcus invitò i compagni a portare rispetto per quella fossa comune, e assieme a loro proseguì verso i resti dei primi edifici della città. All’interno di uno di essi la squadra fu colta di sorpresa dall’improvvisa caduta di un pianoforte dal piano superiore. Era chiaro che qualcuno li stava osservando e Anya cercò di attirare l’attenzione dell’osservatore specificando che si trovavano in quel luogo per uno scambio.
Improvvisamente videro un individuo fuggire nell’ombra, e dopo pochi passi una torretta automatica si attivò e aprì il fuoco in direzione della squadra. Marcus si mise al riparo e attese che la torretta esaurisse i colpi prima di oltrepassare la zona e proseguire verso sinistra, dove Jace aveva visto l’uomo.

I numerosi corpi presenti nella via rendevano più difficile la ricerca del responsabile. L’uomo li stava ancora tenendo sotto controllo e più avanti fece scattare un’altra trappola; sparò ad una cisterna di carburante provocando un’esplosione. Fortunatamente i Gears erano a distanza sufficiente per non essere coinvolti, ma non potevano abbassare la guardia un solo istante. L’individuo, coperto di cenere per riuscire a nascondersi più facilmente, rovesciò una cassa piena di Polyp lungo la discesa e Marcus aprì immediatamente il fuoco contro le creature, seguito dai compagni. Raggiunsero così un vecchio edificio, la cui entrata era chiusa da un portone. Marcus e Jace lo sollevarono e assieme ad Anya e Sam proseguirono all’interno.

Le pareti dell’edificio erano state squarciate dai colpi del Martello e non vi erano più barriere che separavano l’interno dall’esterno. I Delta proseguirono schivando diverse trappole dell’arenato e raggiunsero quello che sembrava il suo accampamento. Naturalmente le mura erano state fortificate e non c’erano entrate accessibili. Non appena raggiunsero il perimetro esterno della struttura vennero presi di mira dalle sentinelle alle torrette. Marcus gridò agli arenati di non sparare, ma essi non sembravano voler ascoltare le sue ragioni. Improvvisamente il terreno iniziò a tremare e uno Stalk emerse vicino alle mura perimetrali dell’accampamento. Le torrette deviarono di colpo la mira e si concentrarono sulla creatura e sui Lambent che stava riversando a terra.

I Gears riuscirono così ad alzarsi dalle coperture e ad aprire il fuoco a loro volta sui Lambent. Una volta eliminata la minaccia, una piattaforma si abbassò e il misterioso uomo della cenere raggiunse i soldati. Egli affermò che Griffin non accettava estranei nella sua città, tantomeno se si trattava di COG. Anya gli spiegò che erano solo alla ricerca di carburante e che avevano bisogno di trattare con lui. Il bell’aspetto della donna provocava sempre gli uomini e questo Marcus non lo accettava assolutamente. Prese per il collo l’arenato e lo sbatté contro la parete invitandolo a condurli dal loro capo. I Gears non furono accolti benevolmente dagli abitanti del campo e la guardia esitò per qualche istante prima di farli entrare. Una volta dentro però, l’arenata che controllava il magazzino delle munizioni concesse loro di rifornirsi poiché aveva notato il rispetto che avevano portato per quel luogo.

Raggiunsero infine l’ufficio del leader dell’accampamento e i toni si fecero decisamente più aggressivi. Aaron Griffin aveva fondato il proprio impero sull’Imulsion, che durante le Guerre Pendulum aveva un valore altissimo, e da sempre era ostile alla Coalizione. Anya cercò di fare ricorso alla diplomazia per ottenere ciò di cui avevano bisogno, ma Griffin era solito trattare seguendo un’altra strategia. Chiese alla squadra di recuperare per lui il carico di carburante che non era stato spedito assieme alla funivia promettendo loro di lasciarne una parte, e per sollecitare l’accordo fece entrare due dei suoi scagnozzi che avevano assalito Dizzy e lo avevano legato. Marcus non voleva rischiare l’incolumità del compagno, e accettò quello spiacevole ricatto. Avevano a disposizione solo un’ora per portare a termine la missione, e prima di uscire dall’accampamento raccolsero munizioni in abbondanza certi che non sarebbe stata un’impresa facile raggiungere a piedi l’altro stabilimento.



CHAR, VERSO LA RAFFINERIA DI IMULSION

Lo spettacolo che si stagliava di fronte alla squadra era di una desolazione unica. Jace in quel momento non si sentiva fiero del proprio schieramento, e ironizzava sulla leggerezza con cui secondo lui il governo aveva preso la decisione di sferrare l’attacco. Anya si sentì colpita sul personale a quella affermazione poiché era presente in quel momento e conosceva tutti i retroscena. Il compagno era troppo giovane per conoscere certi fatti e, imbarazzato, si scusò con il tenente.

Le rovine della città brulicavano di nemici. L’Imulsion che scorreva nelle falde sotterranee di Char aveva con gli anni attirato numerosi Stalk e diffuso la minaccia Lambent. Ben presto i Gears dovettero ingaggiare uno scontro con i primi Splendenti. Fortunatamente erano stati previdenti e avevano fatto una buona scorta di munizioni. Proseguirono così tenendosi al riparo e uccidendo ogni Lambent che incontravano sul loro percorso, cercando di distruggere le vesciche sui tronchi degli Stalk per limitare il numero di nemici da affrontare. Il Lancer era un’arma eccellente per gli scontri dalla media distanza, ma utilizzava moltissimi proiettili, l’Hammerburst invece seppur meno preciso era decisamente più potente e innescava velocemente la detonazione delle creature.

Gli scontri e le continue esplosioni dei Lambent avevano reso instabile le mura degli edifici distrutti, perciò i Gears dovettero affrettare il passo e raggiungere una galleria lontana dall’abitato. Si trovavano presso la metropolitana di Char, che come quasi ogni luogo della città era stata invasa dagli Splendenti. Marcus aprì il fuoco contro un gruppo di Polyp e si diresse assieme ai compagni fino all’uscita. Il piazzale esterno della metropolitana separava le case dei cittadini dalla vecchia raffineria di Griffin. Avevano raggiunto il loro obiettivo e dovevano trovare un modo per salire fino alla funivia bloccata. Un altro Stalk emerse nel piazzale riversando diversi nemici sul terreno. I Delta si misero in copertura e aprirono il fuoco cercando di non farsi colpire.

Una volta sgombrata l’area, raggiunsero l’ingresso principale e oltrepassarono il cancello. La sala centrale della raffineria era deserta e la corrente era stata staccata. Marcus si recò nella sala del generatore e lo attivò. Successivamente i compagni provarono a chiamare gli ascensori e attesero. Man mano che questi ultimi raggiungevano il piano terra, i soldati potevano udire dei versi e dei lamenti. Non appena le porte si aprirono capirono che fine avevano fatto i dipendenti di Griffin; erano stati infettati probabilmente per l’esposizione prolungata all’Imulsion non trattato e si erano trasformati in Lambent Umani.
Marcus e i compagni iniziarono a colpire gli Splendenti dalla media distanza cercando di impedire loro di avvicinarsi a sufficienza per colpirli. L’invasione durò diversi minuti e i Lambent Umani li raggiunsero attraverso i condotti di areazione.

Una volta eliminati tutti, la squadra si incamminò lungo le scale e Marcus notò che una piattaforma di legno era collegata ad un meccanismo di sollevamento e l’auto posta sopra di essa faceva da contrappeso. Dopo averla spinta in disparte, la piattaforma iniziò a salire ma dopo pochi metri di percorso una vibrazione bloccò il meccanismo e un Gunker saltò sulla piattaforma sfondando la tettoia. I Gears si misero agli estremi della piattaforma per non essere vicini alla creatura e aprirono immediatamente il fuoco. A quella distanza l’esplosione poteva danneggiarli seriamente ma non potevano certo saltare giù, così continuarono a colpire il Gunker finché non esplose. Fortunatamente le corazze del COG erano piuttosto resistenti e la squadra riuscì ad arrivare al piano superiore indenne.



CHAR, STABILIMENTO PER LA RAFFINAZIONE DELL’IMULSION

Una volta giunti sul tetto dell’edificio, Marcus notò subito la funivia con il carico di carburante che, fortunatamente, era rimasto intatto. I Delta salirono a bordo e Marcus attivò i comandi per metterla in funzione. La funivia fece un rumore stridulo e il motore si accese ma la struttura non si mosse. Sam si guardò attorno e scoprì la causa del malfunzionamento; un gancio di sicurezza bloccava la funivia, così Fenix decise di entrare nell’edificio per tagliare il cavo.

Proseguirono oltrepassando il filo spinato e si tennero pronti ad affrontare gli altri ostili presenti nella raffineria. Marcus raccolse una Cleaver dal cadavere di un uomo e proseguì per pochi metri prima che Sam annunciasse l’arrivo di un gruppo di Former. Gli Splendenti Umani correvano rapidamente verso i soldati e Marcus iniziò ad agitare la Cleaver di fronte a sé colpendone molti e falciandoli in pochi istanti. Quest’arma delle Locuste era molto pesante e difficile da manovrare ma permetteva di risparmiare un bel po’ di munizioni.

Dopo aver eliminato il primo gruppo di nemici, la squadra si diresse all’interno dell’edificio e scesero al piano inferiore dove vi era la sala macchine. I Former sfruttavano le saracinesche aperte per raggiungere i soldati e quando la Cleaver iniziò a diventare meno affilata per i colpi inferti, Marcus imbracciò il proprio Lancer per eliminare velocemente le creature. Raggiunsero poi la zona dove era situato il gancio di sicurezza e il sergente tagliò il cavo metallico servendosi della motosega del Lancer. I Lambent Umani continuavano ad attaccarli in piccoli gruppi, e i Gears stavano sprecando fin troppe munizioni all’interno della raffineria.

Si affrettarono quindi a tornare alla funivia ma, prima che potessero salire a bordo, Dizzy entrò nella comunicazione radio per avvertirli che la regina Myrrah aveva sferrato un attacco alla fabbrica con il Tempest e vi erano diverse Locuste. I Delta salirono a bordo della funivia che lentamente si mise in funzione e si misero in copertura dietro alle balaustre per affrontare le Chiatte che volavano nel cielo tra i due stabilimenti. Non potevano far altro che cercare di raggiungere Dizzy in tempo e sperare che Griffin mantenesse la parola data. I Gas Barge emettevano dei lunghi versi animaleschi e si avvicinavano alla funivia mentre gli artiglieri alle torrette iniziavano ad aprire il fuoco verso al loro posizione. Marcus ordinò ai compagni di aprire il fuoco e contrastarli per riuscire ad arrivare dall’altra parte.

Anya notò che i cavi della funivia arrivavano tre piani più sotto rispetto al tetto dell’edificio, perciò dovevano proseguire a piedi e farsi strada fra i nemici per raggiungere Dizzy. Marcus scese per primo e iniziò a salire le scale sparando alle Palace Guard che incontrava sul proprio percorso. Raggiunsero infine il tetto dove Myrrah stava sferrando l’attacco più pesante grazie al Tempest. Il raggio bruciante della creatura aveva appiccato un incendio dove erano accumulate alcune vecchie casse di legno e nell’aria sciamavano numerosi Shrieker. Dizzy si trovava bloccato dall’altra parte del tetto ed era sotto il fuoco nemico assieme agli arenati del campo. I Delta colpirono alle spalle la squadra nemica ma le Locuste decimarono i civili inesperti al combattimento.

Una volta sgomberata l’area, Dizzy raggiunse i compagni mentre Griffin si avvicinò a sua volta per accusarli di quanto era accaduto. Aveva nuovamente perso tutto ciò a cui teneva, e ora era rimasto solo. Marcus in un altro momento avrebbe compreso la sua situazione e accettato la sua ira, ma la perdita di Dom era troppo dolorosa per accettare lo sfogo dell’uomo. Fenix dichiarò di aver perso il proprio fratello, e che nulla aveva per lui più importanza. Naturalmente l’arenato non accettò di buon grado quella dichiarazione e si allontanò sulla funivia col carico di carburante sostenendo che i conti erano ancora in sospeso. I Delta non si aspettavano certo di doverlo affrontare in futuro, ma avevano perso l’occasione per recuperare il carburante per il viaggio, e dovevano assolutamente formulare un piano di riserva.

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