Gears of War 3 - Capitolo Quattro - Parte Quattro
"Siamo sopravvissuti al Martello, ai Vermi e all’intera dannata guerra, e adesso arrivate voi e io perdo tutti!
Maledetti bastardi COG…ovunque andate, qualsiasi cosa fate non portate altro che morte, dolore e sofferenza!
Figli di puttana!"
(AARON GRIFFIN A CHAR, DOPO L’ATTACCO DELLE LOCUSTE ALL’ACCAMPAMENTO)
Il Raven aveva volato diverse ore prima di giungere nella zona della città dove era situata la barca. Paduk si sporse dal portellone del velivolo e iniziò ad osservare il terreno sottostante. Ad un certo punto affermò che erano necessari degli esplosivi. Baird rimase attonito a quella affermazione e chiese al compagno a cosa sarebbero serviti. Per tutta risposta Paduk indicò un punto di fronte a sé in prossimità di un alto palazzo. Sul tetto di quest’ultimo vi era la famosa nave che avrebbero dovuto usare per raggiungere Azura.
Damon non poteva credere ai suoi occhi e iniziò a chiedersi come avesse fatto una nave così grande a finire sul tetto di un grattacielo. Clay fu invece molto più pragmatico e propose a Paduk di poter usare il Raven su cui stavano viaggiando, con scarsi risultati.
Una volta atterrati, Paduk segnalò ai COG una vecchia stazione di polizia dove avevano lasciato alcuni esplosivi e si mise in marcia. Baird non riusciva a tenere lontani i ricordi del suo passato di tenente e fin troppe volte si era chiesto che fine avessero fatto i suoi ex compagni di squadra. Sapeva che c’era un motivo se Sofia non si trovava con loro in quel momento, ma decise comunque di chiedere a Paduk dove si trovasse. La giovane Onyx Guard aveva infatti abbandonato l’esercito del COG dopo la battaglia contro Karn per restare assieme a Paduk, ma di lei non c’era traccia nell’accampamento.
Garron fu vago, ma promise che se fossero sopravvissuti gli avrebbe spiegato come erano andate le cose.
Mentre avanzavano fra le rovine della città, i Gears si sentivano osservati e percepivano la presenza dei nemici attorno a loro. Le Locuste amavano nascondersi fra le macerie dei palazzi distrutti pronte a sferrare attacchi a sorpresa e, non appena la squadra uscì allo scoperto, assestarono un colpo di Mortaio. Baird corse in copertura e si preparò ad aprire il fuoco contro i nemici. Alcuni Droni Savage uscirono dal loro nascondiglio rivelando così la loro posizione ed egli fu subito pronto ad eliminarli. I Compagni aprirono il fuoco contro il Savage Boomer e successivamente contro alcuni esemplari di Rager che stavano nelle retrovie. Il combattimento fu intenso e non faceva presagire nulla di buono. Avrebbero certamente incontrato numerosi nemici sul loro percorso, perciò i soldati ricaricarono le proprie armi prima di proseguire.
L’Imulsion scorreva fuori dalle tubature rotte che attraversavano la costa riversandosi in profonde pozze impossibili da attraversare. Baird cercò una soluzione per poter proseguire senza essere esposto al pericolo dell’infezione e trovò un veicolo sul ciglio della scarpata che poteva essere usato come ponte. Sparò ad alcune taniche di carburante vicino al mezzo e l’esplosione lo fece scivolare giù dalla discesa.
Clay non si fidava ciecamente del piano organizzato dai compagni, e domandò a Baird cosa avrebbero fatto una volta recuperato il mezzo. Egli rispose che avrebbero cercato aiuto lungo la tratta per Azura, magari presso Gorasnia. Garron non riusciva a credere che i suoi concittadini avessero stretto rapporti diplomatici o addirittura di amicizia con i soldati COG, ma i tempi erano decisamente cambiati.
Finalmente la squadra raggiunse la stazione di polizia e fece rifornimento di munizioni e detonatori. Le mura dell’edificio erano seriamente danneggiate e i Ticker riuscirono ad entrare tranquillamente attirati dal rumore delle voci degli umani. I Gears eliminarono le piccole creature e successivamente salirono al piano superiore per trovare una via di fuga. Man mano che avanzavano incontravano sul loro cammino altri Vermi, e dovettero usare le munizioni appena raccolte per proseguire indenni.
Una volta fuori, Paduk fece mente locale per ricordare il percorso che li avrebbe condotti alla nave, e ammise che non gli dispiaceva un po’ di compagnia e un po’ d’azione dopotutto. I Gears erano abituati alle azioni frenetiche e ai continui combattimenti, ma sapevano che quello era solo un assaggio di ciò che avrebbero dovuto affrontare ad Azura. Cole sentiva di dover informare Paduk degli avvenimenti che stavano accadendo su Sera, ma egli non era più interessato alle grandi cause per cui combattevano gli eserciti, ma solo alla sopravvivenza dei singoli.
I Gears dovevano raggiungere il Regency Hotel, che si trovava all’interno di un quartiere un tempo molto movimentato. Percorsero pochi metri all’interno di una via e subito un colpo di OneShot li costrinse ad avanzare in copertura. La Locusta con l’arma era ancora molto distante e non potevano eliminarla con facilità, perciò proseguirono prestando attenzione. Man mano che si avvicinavano i laser dei OneShot aumentavano e capirono che stavano affrontando una squadra. Baird decise di proseguire sfruttando le vie laterali e passando all’interno degli edifici sulla strada per restare al coperto. Riuscirono così ad avvicinarsi a sufficienza per eliminare le Locuste con un Longshot. Una volta sgomberata l’area, entrarono nell’hotel e raggiunsero la hall dove avrebbero dovuto piazzare le cariche.
I detonatori a disposizione erano 4, ciascuno da posizionare in un punto strategico per provocare il crollo. Baird iniziò a posizionare le cariche mentre i compagni respingevano i nemici che giungevano per attaccarli. Non potevano però attivarli finché i Vermi continuavano ad attaccare all’esterno dell’edificio, perciò la squadra si posizionò alle mura e iniziò a fronteggiare l’invasione. Il combattimento fu intenso e al suo termine vi erano decine di corpi a terra. Baird e i compagni uscirono dall’hotel e si diressero in una zona riparata per attivare i detonatori.
Baird si assicurò di essere alla distanza giusta prima di innescare l’esplosione dei quattro detonatori nella hall dell’hotel. Il boato fu notevole e numerosi detriti schizzarono fuori dalle mura perimetrali. La struttura tuttavia non sembrava voler cedere e Paduk spazientito non riuscì più a trattenere ciò che pensava dal momento in cui lo aveva rivisto. Egli invitò l’ex tenente a smettere di combattere la guerra di qualcun altro senza meriti né garanzie, ma il cervello di Baird era già concentrato sul nuovo piano da attuare per portare a termine la sua missione. Sul fianco dell’edificio osservò l’insegna del ristorante del Regency, dove era specificata la loro specialità: carne alla griglia. Le cucine erano senz’altro il posto adatto per provocare un bell’incidente domestico.
Non potendo risalire direttamente al tetto dell’hotel, Baird e i compagni si diressero all’interno dell’edificio adiacente e iniziarono a salire le numerose scalinate fino all’ultimo piano. Una volta usciti dalla porta di sicurezza, si trovarono di fronte ad un arenato con un OneShot che rimase bloccato nel vedere dei COG. L’uomo non fece a tempo a identificarsi poiché fu colpito mortalmente da un proiettile nemico. La squadra si mise subito in copertura e con il Longshot eliminarono le Locuste nel palazzo di fronte. Dopodiché si concentrarono su quelle che avevano invaso il piano eliminandole con i Lancer.
Una volta sgomberato l’ultimo piano, i Gears raggiunsero il tetto dell’edificio che era ancora invaso dai Vermi. Baird ricaricò il proprio Lancer e iniziò a farsi strada restando in copertura e uccidendo gli ostili di fronte a lui. Le Locuste inviarono un Reaver per cercare di arrestare l’avanzata degli umani, ed egli si servì di alcune Granate per eliminarlo assieme al suo conducente. Quando finalmente il tetto dell’edificio fu in sicurezza, i soldati tagliarono i cavi d’acciaio di una piccola torre radio facendola così crollare sul fianco. La struttura servì da ponte per giungere sul tetto dell’hotel dove era situata la nave.
Subito da quest’ultima vennero calate delle corde e numerosi Droni raggiunsero il tetto per attaccarli. Assieme alle unità di fanteria vi era un altro Reaver e alcuni Savage Boomer che rendevano il combattimento molto più arduo. Baird atterrò un Drone per servirsene come scudo di carne e avanzò lentamente sparando raffiche di Lancer di fronte a sé. Quando finalmente l’area fu sgombra dai nemici, egli spiegò ai compagni che dovevano raggiungere le cucine per trovare un allaccio del gas. Nonostante lo sgomento generale, i compagni deciso di fidarsi ancora una volta della mente brillante di Baird, e lo seguirono verso la sala del ristorante.
Baird e i compagni tornarono all’interno dell’edificio servendosi delle scale di sicurezza e proseguirono verso la sala del ristorante. L’esplosione dei detonatori aveva indebolito la struttura e vi erano frequenti scosse e assestamenti. Clay detestava quel genere di situazioni perché lo costringevano a tenere in considerazione altri elementi potenzialmente fatali.
Anche se gli anni avevano inflitto duri colpi al prestigio dell’hotel, era facile intuire che il ristorante un tempo doveva essere tra i più lussuosi della città. Cole durante la sua carriera di giocatore di Thrashball frequentava spesso posti del genere, e riusciva ancora a ricordare la qualità del cibo.
Ora la sala non era più ricolma di clienti ben distinti e affamati, ma traboccava di Locuste pronte a sterminare qualunque umano avessero trovato sul loro cammino.
Paduk intuì che il loro obiettivo era impedire ai COG di recuperare la nave e invitò Baird a prepararsi al combattimento. Alcuni Rager presero la mira con i loro Breechshot in direzione dei soldati, e Baird si mise in copertura per non essere esposto. Sapeva che se avesse provocato le creature con qualche raffica di Lancer si sarebbero trasformate ma non possedeva un Longshot per eliminarli in un colpo solo, così optò per le Granate. I compagni nel frattempo aprirono il fuoco contro i numerosi Droni Savage e le Theron eliminandoli man mano che si avvicinavano. Quando finalmente l’area fu sgombra, si diressero in direzione delle cucine tenendosi pronti ad affrontare un’altra squadra di nemici.
Ad attenderli stavolta vi erano due Armored Kantus, vulnerabili solo agli esplosivi. I Gears cercarono di eliminare rapidamente alcune Theron per raccogliere i loro Archi Torque e concentrarono il fuoco sulle creature mirando alle fauci. Una volta eliminati i nemici, Baird iniziò a cercare le valvole degli allacci del gas e le attivò per saturare l’ambiente. Le cucine iniziarono a riempirsi di combustibile e l’aria divenne pesante e offuscata. Il piano era ormai pronto; Damon raccolse una Granata sotto lo sguardo incredulo di Paduk e invitò i compagni ad uscire sulla terrazza dove vi era una teleferica che conduceva al molo di Halvo Bay. Una volta fuori, Baird lanciò la Granata all’interno della stanza e con un balzo si aggrappò al gancio della teleferica.
L’esplosione fece collassare l’hotel rovesciandolo su un fianco e la nave, che con l’inclinazione si spostò dal tetto, iniziò a prendere velocità e a scivolare verso il mare. Baird era entusiasta per ciò che aveva fatto, ma doveva prestare attenzione di fronte a sé poiché sulla teleferica vi erano alcune cabine. Iniziò quindi a sparare con la Boltok ai ganci che le tenevano appese per farle cadere e liberarsi la strada.
La breve corsa nel vuoto li condusse alla nave che ora se ne stava tranquilla ormeggiata vicino al pontile. Baird sentenziò che la loro missione avrebbe portato all’eliminazione definitiva delle Locuste, ma quelle parole non toccarono Paduk più di quanto avevano fatto le numerose promesse del governo nel corso degli anni. Era giunto per lui il momento di spiegare cosa era successo a Sofia, e con profondo rammarico raccontò che era stata rapita. Attraverso il mirino del suo fucile aveva assistito alla terribile scena, ed era riuscito ad eliminare solo uno dei due assalitori. Tutto ciò che gli era rimasto erano le COG Tag che la ragazza portava al collo con orgoglio, ma quel simbolo per lui aveva un significato profondamente diverso. Paduk consegnò le medagliette a Baird e, prima di allontanarsi, mise in chiaro che se desideravano considerarlo un loro amico, non avrebbero dovuto più cercarlo.
Un altro capitolo del passato di Baird si era definitivamente chiuso; non aveva più motivi ormai per tornare ad Halvo Bay e se la missione ad Azura fosse andata a buon fine, avrebbe potuto finalmente voltare pagina. Assieme a Cole e Clay salì sulla nave e inserì le coordinate ottenute dal disco dati di Prescott, pronto a raggiungere Marcus per il gran finale.