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Gears of War - Capitolo Due


“Hey Santiago, che cosa ci fai qui? Nessuna notizia amico, altrimenti te lo direi. Non mi va che ci vedano insieme, non va bene per gli affari…”

(FRANKLIN, LEADER DELL’AVAMPOSTO. RIVOLGENDOSI A DOMINIC SANTIAGO.)


14 ANNI DOPO L’E-DAY. EPHYRA, IN UN QUARTIERE DISABITATO SULLA STRADA PER LA FABBRICA DI IMULSION.

Baird era piuttosto spazientito all’idea di camminare attraverso le rovine della città fino allo stabilimento per l’estrazione dell’Imulsion. Continuava a punzecchiare Dom affermando che in realtà lo stava semplicemente prendendo in giro.
Dom non aveva rivelato nulla del suo piano per non allarmare i compagni, e per il momento dovevano solo seguire le sue indicazioni e proseguire a piedi. Quella zona della città tuttavia era nota a tutti poiché si trattava del quartiere degli Arenati, che ne avevano preso possesso una volta caduto in degrado.

Anya entrò in quel momento in contatto radio con Marcus per avvertirlo che il satellite del Martello non era più disponibile, e affermò che numerosi gruppi di nemici, probabilmente a conoscenza della loro posizione, erano in agguato per fermarli e per questo avrebbero dovuto procedere con molta cautela fino alla fabbrica.
Poco più avanti incontrarono un bivio e la squadra si separò; Marcus ordinò a Cole di proseguire con Dom mentre a Baird di rimanere al suo fianco.
Entrarono quindi in un edificio attraverso due strade e si ricongiunsero in piani diversi nella stessa stanza.

Mentre cercavano una via d’accesso però, in lontananza Marcus percepì la presenza di due Boomer in avvicinamento e avvertì Dom di stare in allerta.
Le due creature sfondarono una parete e si immisero nella stanza.
I Delta fecero convergere il fuoco delle loro armi dalle due diverse angolazioni, e dopo una lunga raffica di colpi finalmente caddero a terra.

I gears proseguirono attraverso i corridoi, e in mezzo alle macerie in un’altra stanza videro un Corpser immergersi nuovamente nel terreno e scomparire rapidamente.
La creatura sembrava seguire le loro mosse senza essere intenzionata ad attaccare, così Baird ipotizzò che stesse aspettando il momento buono per colpirli quando meno se lo aspettavano.
Marcus non conosceva ancora l’intuito geniale del compagno, perciò sulle prime era solito non dare credito alle sue parole.
Riuscirono comunque a trovare una via d’accesso alla strada e non appena si trovarono nel vicolo, furono accolti dai proiettili dei nemici.

Le macerie chiudevano quasi completamente ogni sbocco verso altre vie, per cui furono costretti ad avanzare all’interno di un altro edificio, dove le Locuste avevano piazzato due Troike.
Marcus e Dom eliminarono gli artiglieri e si recarono alla porta d’uscita, che essendo bloccata necessitava dell’intervento di Jack per essere aperta.
Il piccolo bot si mise subito al lavoro e in pochi secondi ruppe la serratura.

Era giunto il momento per Dom di rivelare ai compagni il suo piano.
Affermò di conoscere un Arenato che aveva un debito con lui, e che possedeva un vecchio Junker malmesso ma funzionante.
Baird non era entusiasta all’idea di dover avere a che fare con gli Arenati, e fece notare a Dom quanto quella conoscenza fosse strana. Egli però si giustificò dicendo che stava cercando una persona.
Gli Arenati infatti, per quanto estranei alla società, controllavano le strade della città e conoscevano meglio dei Gears e dei cittadini di Jacinto cosa vi accadeva.

Quando uscirono nuovamente in strada furono attaccati da un altro gruppo di Locuste accompagnate da un Boomer.
I Delta ingaggiarono il combattimento ed eliminarono i nemici, dopodiché proseguirono attraverso un'altra costruzione.
Salirono una lunga rampa di scale metallica sospesa, e quando furono in cima al camminamento che attraversava la stanza percepirono delle scosse di assestamento.
Dopo qualche istante furono raggiunti dagli abietti, e trovandosi in un corridoio stretto, li affrontarono man mano che avanzavano.

Ritornarono quindi su una strada secondaria attraverso la scala di sicurezza dell’edificio e anche in quel vicolo deserto vi era un manipolo di nemici pronto ad attenderli.
La situazione si complicò però quando, una volta svoltato l’angolo, videro in lontananza una Troika posizionata alla loro destra.
Marcus si coprì dietro il telaio di una vecchia macchina bruciata e spingendolo con la forza delle gambe riuscì ad avvicinarsi abbastanza da poter mirare il Drone posizionato alla torretta. Una volta eliminato l’ostacolo maggiore i Gears riuscirono a farsi strada fino all’accampamento degli arenati.



AVAMPOSTO DEGLI ARENATI, EPHYRA.

La guardia posizionata sopra il cancello d’ingresso riconobbe Dom, che gli chiese dove si trovasse Franklin.
Egli era il capo dell’accampamento, e per poter avere la loro collaborazione, avrebbero dovuto rivolgersi a lui.
La guardia affermò che l’uomo si trovava al solito posto e aprì il cancello ai Gears.

Gli uomini e le donne nel campo furono sorpresi di vedere un’intera squadra COG, e non esitarono a mostrare ostilità nei loro confronti.
Dom invitò Baird a non cogliere le provocazioni, e proseguì verso il centro dell’accampamento. Questo era costituito di poche baracche sparse e qualche focolare mantenuto vivo grazie al carburante offerto dalle bombole di propano.

Una volta giunti da Franklin, Dom chiese la restituzione dello Junker come pagamento per il favore che gli doveva.
Egli non sembrava voler concedere ai Gears il suo mezzo e contrattò uno scambio; Baird e Cole sarebbero dovuti rimanere al campo come garanzia e come supporto in caso di eventuali attacchi da parte delle Locuste.
Dom accettò lo scambio e si fece consegnare le chiavi del veicolo che si trovava presso la stazione di Aspho, per cui avrebbero dovuto proseguire a piedi attraverso le strade battute dal nemico.

Una volta usciti dal campo Dom chiese indicazioni più precise sulla strada da percorrere, e Franklin affermò che lo Junker si trovava presso il distributore di Chap, e li invitò a proseguire fino al punto di sosta successivo lungo il fiume, dove avrebbero trovato delle munizioni per affrontare il percorso.



LUNGO IL PERCORSO PER LA STAZIONE DI ASPHO.

Il cielo stava diventando sempre più buio con l’avanzare della notte, perciò Marcus e Dom dovettero sbrigarsi per raggiungere il checkpoint.
Una volta arrivati al fiume salirono su una sorta di chiatta collegata ad un meccanismo di funi.
Marcus mise in modo la piattaforma girando una manopola e giunsero fino alla riva opposta. C’erano numerose Locuste che tentavano di attaccarli lungo la strada, ma i due riuscirono ad evitare il combattimento.
Il sole nel frattempo però era tramontato del tutto, e in lontananza videro comparire degli sciami di Kryll che in pochi secondi coprirono il cielo notturno.

Marcus si mise in contatto con Anya che li invitò a proseguire fino al punto di sosta poco più avanti.
Baird nel frattempo si lamentava del fatto che gli arenati del campo avevano riconosciuto Cole e che insistevano per farsi raccontare le storie del suo passato.
Dom gli ordinò di attendere il loro arrivo e chiuse la comunicazione.

Una volta giunti al punto di sosta, Marcus individuò due arenati posizionati in una piccola zona chiusa dai sacchi di sabbia, illuminata precariamente dalla luce di una vecchia lampada al neon.
Gli uomini ordinarono loro di rimanere fermi e attendere il loro arrivo, ma improvvisamente la lampada si stacco dai fili che la tenevano collegata e si spense, permettendo ai Kryll di avventarsi su di loro e di farli a brandelli.
Franklin avvertì Dom tramite la radio di prestare attenzione lungo il percorso, e che il punto di sosta due si trovava poco lontano.

Per evitare di essere esposti agli attacchi dei Kryll, Marcus iniziò a sparare alle bombole di propano disseminate lungo la strada, anche se questo avrebbe significato privare gli arenati del loro carburante.
Furono attaccati da diversi gruppi di Locuste lungo la strada. Molte di quelle che rimanevano in zone non illuminate vennero però uccise dai Kryll, mentre le altre perirono sotto il fuoco dei Gears.
Proseguirono quindi attraverso un edificio e Marcus si mise in contatto con Cole per verificare che il contatto fosse ancora presente.
Il compagno affermò che gli arenati stavano preparando loro una cena, e Marcus invitò nuovamente i due ad attendere il loro arrivo e di mangiare nell’attesa.

Dopodiché proseguirono tornando all’esterno e affrontarono diversi gruppi di Locuste.
Giunsero quindi ad un piccolo avamposto creato dalle Locuste dove avevano posizionato una Troika, e dopo averle eliminate Marcus chiese indicazioni ad Anya sulla strada da percorrere.
La ragazza li invitò a proseguire in un vicolo alla loro sinistra.
La permanenza al campo di Cole e Baird però stava suscitando il malcontento, e Cole affermò che essi possedevano numerose armi.

Marcus e Dom pertanto si affrettarono ad imboccare il vicolo. Si trovarono in una piccola piazzola racchiusa tra le mura di diverse case, e nel buio della notte arrivarono anche altri gruppi di nemici.
Fortunatamente vi erano diverse bombole disseminate dietro le coperture, che permisero a Marcus e a Dom di avanzare senza troppe difficoltà.
Una volta imboccata la strada però, si accorsero che non vi era alcuna illuminazione.
Marcus notò sul tetto di un edificio un faro funzionante, e pensò di utilizzarlo per condurre Dom fino in fondo alla strada.

Entrò quindi nell’edificio e si mise in contatto con Baird per avere un aggiornamento sulla situazione al campo. Egli affermò che c’erano delle Locuste e si stavano avvicinando anche i Kryll.

Non rimaneva ancora molto tempo prima che le Locuste realizzassero un vero e proprio assedio, perciò Marcus salì rapidamente piani per raggiungere il tetto.
Una volta in cima direzionò il farò sulla strada e seguendo i movimenti del compagno spostò la luce fino all’altro capo.
Dom riuscì pertanto ad azionare l’interruttore che forniva corrente all’illuminazione della strada, così che Marcus potesse raggiungerlo.

Quando però tentò nuovamente di contattare Baird scoprì che non c’era più segnale radio e che a quel punto lo scontro era probabilmente iniziato.
Si recarono al successivo punto di sosta dove trovarono un altro arenato posizionato dietro dei sacchi di sabbia.
L’uomo era visibilmente alticcio e Dom gli spiegò che dovevano raggiungere la stazione di Chaps.
Egli affermò che non c’era illuminazione lungo la strada, per cui i due dovettero fidarsi dell’uomo ed entrare nell’edificio che costeggiava la strada nella speranza che egli accendesse le luci come promesso.

Marcus ordinò a Jack di rimanere accanto a lui per mantenere la comunicazione attiva, ed entrò seguito da Dom nella casa abbandonata.
I due furono attaccati da alcuni abietti nella casa, ma riuscirono comunque ad attraversarla indenni.



DISTRIBUTORE DI CHAP, EPHYRA.

Il rumore dei Kryll che infestavano il cielo si faceva sempre più forte, ma fortunatamente la stazione del vecchio Chap era ben illuminata.
L’uomo li stava attendendo sulla soglia di un vecchio baracchino e accusò i Gears di aver provocato seri danni al quartiere e di aver permesso l’invasione delle strade da parte delle Locuste.
Marcus mantenne un tono pacato e gli chiese dove si trovava lo Junker.
Chap affermò che si trovava di fianco alla pompa di benzina e che spettava a loro fare rifornimento.

Marcus si reco quindi di fronte al distributore ed azionò la pompa.
Mentre la benzina sgorgava nel serbatoio del mezzo, Chaps li invitò ad entrare nel retro per rifornirsi di alcune munizioni.
In lontananza però sentirono i nemici avanzare verso la loro posizione, per cui si prepararono ad affrontare un attacco. Il manipolo era composto da diversi Droni e assieme a loro vi erano anche degli Abietti e due Boomer. Si trattava pertanto di un vero e proprio assedio.

Chap nonostante la sua età piuttosto avanzata, non si fece problemi ad esporsi al combattimento e usando la sua Boltok eliminò alcune Locuste che si erano avvicinate alla baracca.
Quando furono eliminate anche le ultime Locuste, Marcus contattò il Controllo per segnalare la loro posizione.
Anya affermò che la battaglia all’avamposto degli arenati stava mettendo in difficoltà Delta Due e che avevano urgente bisogno del loro aiuto.
Marcus si diresse quindi verso lo Junker mentre Dom staccava la pompa della benzina dal veicolo.

Improvvisamente però videro un Drone sulla tettoia del distributore e dovettero sbrigarsi ad abbandonare quel luogo prima che arrivassero delle truppe ausiliarie.
Anche Chap salì a bordo dello Junker e quando anche Dom fu al sicuro, Marcus accelerò per allontanarsi dalla zona investendo in pieno un Boomer che per la lentezza non era riuscito a spostarsi dalla strada.

Lo Junker possedeva una torretta UV in grado di bruciare con un fascio di luce i Kryll a media distanza.
Per poterla utilizzare però, Marcus dovette fermare più volte il veicolo poiché esso non era in grado di alimentare contemporaneamente anche il motore.
Riuscirono comunque a farsi strada fra le rovine della città fino a giungere nuovamente al campo dove infuriava ormai la battaglia.



AVAMPOSTO DEGLI ARENATI, EPHYRA.

Una volta fermato il mezzo, poco distante dal campo di battaglia; Marcus contattò tramite radio Baird.
Il segnale era stato ripristinato per cui la voce del compagno suonava chiara e senza interferenze. Le notizie che portava però non erano positive.
Ormai le Locuste li stavano raggiungendo e non avrebbero resistito ancora a lungo.
Chap scese a sua volta dallo Junker e si offrì di aiutarli nella battaglia.

L’avamposto degli arenati si ergeva tra le case abbandonate dei cittadini di Jacinto, collegate attraverso delle passerelle di legno che costituivano una sorta di mura difensive.
Marcus e Dom si ricongiunsero quindi ai loro compagni e insieme la portata del fuoco aumentò drasticamente.
Riuscirono quindi a respingere gli attacchi multipli dei Droni e a chiudere diverse buche di emersione prima che riversassero sulla superficie altri Vermi.

Quando ormai tutto sembrava finito però proprio la passerella si aprì un’altra buca da cui emersero quattro Boomer.
I Delta fecero quindi convergere il fuoco dei loro Lancer sulle creature che dimostravano più resistenza di quanto potessero aspettarsi.
Dopo un lungo combattimento però, i Boomer si accasciarono a terra senza vita e finalmente i Gears poterono lasciare l’avamposto.

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